Gli edifici scolastici sono concepiti come carceri, lager.
Il loro aspetto tetro ostacola qualsiasi libertà di espressione, di creatività, ogni tentativo di esternazione della gioia di apprendere è freddata sul nascere:
la gioia di esistere, di partecipare, l’esplosione dell’essere nella stagione in cui la voglia di conoscere è ancora intatta e si manifesta con innocenti espressioni di meraviglia, l’essenza pura della nostra esistenza in questa forma di vita, in questa parte dell’universo, il senso stesso della nostra presenza è impietuosamente flagellato dalle nostre idee torbide, dal nostro malsano rigurgito di sadismo.
Loro, i nostri bambini e ragazzi, giovani uomini patiscono le pene di una condanna inflitta in ragione della nostra immensa stupidità e presunzione:
loro posseggono la luce della ragione, di cui ci fanno dono, attinta dal cuore della creazione; la proteggono, creano depistaggi, la preservano da noi come fosse il tesoro incalcolabile.
Noi….beh, noi non siamo.
Ma noi, noi giudichiamo, e condanniamo, la nostra stessa carne; noi combattiamo e mortifichiamo, e infine espelliamo.
Così la nostra progenie viene piegata, deturpata, e diviene ciò che noi siamo in realtà: quella nostra parte che non emerge, non si riflette nello specchio la mattina; che nascondiamo gelosamente a noi stessi per non provare rimorso al pensiero di non esserci mai guardati, e perciò mai guariti.
Ma loro sanno, con la consapevolezza di chi viene dalla fonte e della fonte è memore, e conoscono la nostra verità nascosta, le nostre false ragioni, e ci ascoltano, ben sapendo di non avere diritto di replica.
Ben sapendo che mentiamo, a noi stessi e a loro, e provano rabbia, poiché posseggono ancora intatta la percezione del giusto.
Noi, i saccenti, soffocheremo ogni loro gesto, puniremo ogni loro sguardo che non si allinea con la nostra apocalittica visione della supremzia del se’.
Così infliggeremo pene fisiche e spirituali, com’è la reclusione nelle nostre carceri del sapere. E loro?
Loro alzeranno la voce, per essere ascoltati; inaspriranno i toni, i termini, ma non servirà.
Allora grideranno, morderanno, colpiranno, romperanno, ruberanno, strapperanno…. e poi si faranno del male…. eppure possiedono il pensiero nuovo, geniale, mai concepito prima;forse è per questo che li temiamo, e li invidiamo.
Loro raccoglieranno la miseria che noi abbiamo seminato nel mondo,
ameranno la terra che noi abbiamo violentato,
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