mercoledì 7 settembre 2011

LA SCUOLA OGGI

A Roma cede il controsoffitto, a Vercelli pioggia di calcinacci
Scuole che crollano Due tragedie sfiorate
Sabrina Deligia
Le scuole d'Italia cadono a pezzi. Non è polemica, ma è la cronaca di due gravi fatti accaduti a distanza di poche ore, due tragedie per fortuna evitate. La più grave è accaduta a Roma, l'altra a Vercelli.
La strage sfiorata si è consumata, sabato mattina, nella scuola media Giovanni Verga, in via Gussoni a Centocelle, popoloso quartiere della Capitale. Un boato poco prima delle nove e il controsoffitto della terza A viene giù. Per fortuna gli alunni non erano in classe, perché come ogni sabato si erano fermati al primo piano a fare lezione nella prima B. Nessun terremoto. Nessuna frana. Nessuna bomba. Minuti interminabili di panico fino a quando è stato accertato che sotto i quaranta metri quadrati di gesso e legno venuti giù non c'era nessuno. Perché questi venti ragazzini tra i dodici e i tredici anni hanno rischiato di morire nell'edificio più sicuro e accogliente che dovrebbero frequentare dopo la loro casa?


"Abbiamo sentito un botto - ricordano alcuni di loro subito dopo l'evacuazione della scuola - credevamo fosse stato il vento, poi abbiamo pensato al terremoto". Lo schianto al terzo piano, nell'aula vuota, si è sentito in tutto l'edificio. "Siamo rimasti seduti in classe, impietriti. Un silenzio di paura, poi è arrivato un bidello e ci ha detto di uscire". Il crollo nella terza A ha avuto effetti anche nell'aula sottostante, quella prima C dove gli alunni sono stati investiti dalla caduta di alcuni calcinacci, ma per fortuna tanto spavento anche in questo caso e nessun ferito. Toccherà questa mattina a vigili del fuoco e a tecnici del comune stabilire se la scuola media sia agibile o meno dopo il crollo di sabato mattina.

Gli studenti, circa un centinaio, ed i professori sono stati radunati nel cortile della scuola mentre i vigili del fuoco sono entrati nell'aula dove l'intero controsoffitto era piombato sui banchi. La scuola è stata immediatamente chiusa e lo sarà fino al termine degli accertamenti che puntano adesso a verificare l'agibilità dell'intera struttura, costruita negli anni '50 e che comprende anche una scuola elementare e materna, la Marco Polo, che ha l'ingresso in via Michele Tenore. Lo sgombero ha riguardato anche gli alunni di quest'ultima, già compresa negli elenchi degli istituti "bisognosi" di ristrutturazione per adeguamento alla legge 626, quella della messa in sicurezza appunto dei luoghi di lavoro. "Il provvedimento di sgombero - spiega il comandante dei vigili del fuoco, Luigi Abate - durerà fino a quando il comune non provvederà a verificare se oltre a questo dissesto ce ne siano da temere altri".

Altra città, altra scuola, altra tragedia sfiorata poche ore prima dello schianto di Roma. E' accaduto a Vercelli dove, nella notte tra venerdì e sabato, ha ceduto il soffitto della seconda A del Camillo Cavour, istituto per ragionieri e geometri frequentato da un migliaio di studenti. Che per fortuna dormivano al sicuro nelle loro case. L'attività scolastica è proseguita regolarmente, con gli allievi della seconda A trasferiti nell'aula magna, ma nell'istituto vercellese è forte la protesta degli studenti, preoccupati del rischio di eventuali nuovi crolli o cedimenti. Da un primo sopralluogo di carabinieri e vigili del fuoco è stato verificato "il distaccamento di alcuni centimetri di foglie di vernice". Ma nessuno si sente sicuro.

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